Italia fanalino di coda nell’Educazione Finanziaria
26/10/2023
Secondo l’ultima indagine effettuata nel 2020, gli italiani si trovano al venticinquesimo posto su ventisei quando si parla del livello di educazione economica e finanziaria.
Questo triste primato, non certo nuovo per il nostro paese (l’Italia è storicamente uno dei paesi meno educati sotto questo aspetto), è stato reso noto nell’ultima indagine effettuata dall’OCSE.
Sebbene il dato sia leggermente migliorato negli ultimi anni, la situazione rimane molto preoccupante e rispecchia esattamente l’immagine di un paese di grandi risparmiatori, ma pessimi investitori!
La situazione finanziaria attuale
Solo il 30% degli italiani ha una buona conoscenza delle basi della finanza personale.
Molte persone hanno difficoltà a gestire il proprio budget o a pianificare il proprio futuro finanziario.
Questo significa che tanti rischiano di accumulare debiti, di avere difficoltà a pagare le bollette e di non avere risorse sufficienti per affrontare le emergenze.
Questa assenza di educazione finanziaria taglia fuori oltre il 70% della popolazione dalla possibilità di poter compiere degli investimenti e amministrare i propri risparmi con una visione a lungo termine.
Quali sono le cause della scarsa educazione
La scarsa educazione finanziaria in Italia può essere attribuita a diversi fattori, tra cui:
Mancanza di programmi educativi formali: In Italia, la maggior parte delle scuole non offre corsi di educazione finanziaria e molti studenti non hanno l’opportunità di imparare le basi necessarie anche solo per prepararsi alla loro vita da adulti.
Bassa consapevolezza finanziaria: Molti non hanno una buona comprensione dei principi finanziari di base come il risparmio, l’investimento e la gestione del debito.
Ciò porta spesso a compiere scelte finanziarie sbagliate, con un conseguente aumento del rischio di contrarre debiti e una notevole vulnerabilità in caso di emergenza.
Cultura del “contante”: essendo un paese estremamente “devoto al contante”, l’Italia ha un grosso svantaggio per quanto riguarda la tracciabilità delle spese.
Questo perché i pagamenti effettuati in contanti non vengono registrati da nessuna parte, e a meno che il cittadino non sia educato e scriva tutto da qualche parte, non riesce a tenere traccia di questi pagamenti.
Bassa alfabetizzazione digitale: Molte persone (soprattutto anziani) non si sentono a proprio agio nell’utilizzare gli strumenti finanziari digitali, come app di banking online, strumenti per tenere traccia delle spese etc.
Questo rende più difficile per loro gestire le proprie finanze in modo efficiente.
Mancanza di interesse: Molte persone, soprattutto giovani, non sono interessate alla gestione delle proprie finanze, preferendo concentrarsi su altri aspetti della loro vita.
Ciò significa che spesso non hanno la motivazione per imparare come gestire le proprie finanze in modo efficiente.
In sintesi, la scarsa educazione finanziaria in Italia è il risultato di una combinazione di fattori culturali, educativi e socioeconomici, e richiederà un approccio olistico per essere affrontata in modo efficace.
Come sta cambiando la situazione?
Nonostante l’Italia sia molto indietro rispetto alla maggioranza dei paesi OCSE, è anche lo stato in cui la voglia di cambiamento è più forte da parte dei cittadini.
Questo trend è stato accertato nella ricerca di Pictet svolta nel 2022, secondo la quale l’interesse per la finanza è aumentato in modo significativo.
L’indagine ha intervistato un campione di popolazione con diverse fasce di reddito, più del 35% delle persone ha affermato di essere molto interessato alla finanza e di cercare sempre nuovi mezzi di informazione.
L’incremento di interesse maggiore è stato registrato dalle fasce di popolazione più “lontane” dal settore finanziario, ovvero gli studenti over 18.
I motivi che trainano questa nuova curiosità e la necessità d’essere preparati sul settore sono principalmente tre:
- la “realizzazione di progetti di vita”;
- l’esigenza di risparmiare;
- la volontà di investire per mantenere o migliorare il proprio tenore di vita;
Cosa possiamo concludere?
L’importanza dell’educazione finanziaria e la sua diffusione è un aspetto sempre più evidente, e giorno dopo giorno si avverte una crescente apertura verso il mondo degli investimenti.
Nonostante l’Italia debba ancora colmare un divario significativo rispetto agli standard europei, stiamo vivendo una vera e propria rinascita nell’ambito della finanza personale.
È un momento di cambiamento, di opportunità e di consapevolezza finanziaria crescente.
Ora vogliamo sentire da voi: quanto ritenete fondamentale l’educazione finanziaria? Siete d’accordo che rappresenti una sfida reale in Italia?
Lasciate un commento qui sotto e ditemi cosa ne pensate!